In occasione del Fuorisalone del Mobile Giugno 2022 la galleria “Luca Preti Design Storico”, allestita dall’Architetto Marco Parmeggiani, presenta la riedizione numerata di uno specchio a parete progettato da Ico Parisi nel 1972 per un arredamento privato.
Lo specchio viene progettato in un periodo di grande fermento culturale e intellettuale per l’architetto di origini siciliane (Palermo 1916 - Como 1996) che intraprendeva un nuovo percorso di indagine coinvolgendo nei propri lavori personalità trasversali: critici d’arte, poeti, registi, musicologi che operavano insieme per progetti dal tono corale.
Le caratteristiche più evidenti dello specchio sono la grande dimensione e la forma circolare definita attraverso una cornice a fasce sovrapposte nelle tonalità intense e vivide del giallo, del verde, del blu e del viola. Grazie al suo profilo l’oggetto travalica la sua funzione primaria e si pone come opera d’arte, facendosi protagonista dello spazio e interlocutore principale degli altri elementi d’arredo.
“Il progetto nasce dalla volontà e dal piacere di far conoscere e rendere disponibile al pubblico uno specchio in tiratura limitata disegnato dall’architetto Ico Parisi. Realizzato negli anni Settanta, era rimasto sconosciuto poiché non era stato progettato per essere messo in produzione” racconta il gallerista Luca Preti. “Ho quindi deciso, grazie anche al supporto dell’Archivio Design Ico Parisi, di produrre una serie limitata mantenendo misure e colori identici. Il progetto è finalizzato a far scoprire al pubblico un elemento di design storico italiano che senza questa operazione sarebbe rimasto nascosto”.
Le superficie specchiante, circoscritta dalle accese cromie della cornice, contribuisce a una percezione ipnotica dell’ambiente che si amplifica attraverso la riflessione delle immagini e, al contempo, si accentra costantemente intorno all’arredo, come fosse un nuovo elemento architettonico che dispiega l’intera visione estetica di Ico Parisi.
L'edizione prodotta da Luca Preti ha una tiratura di 19 esemplari
di cui quindici in numeri arabi e quattro in numeri romani, struttura in MDF, diametro 170cm, ciascuno punzonato con timbro a fuoco e certificato dalla curatrice Roberta Lietti, responsabile Archivio Design Ico Parisi.
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Ico Parisi (Palermo 1916 – Como 1996), personaggio eclettico dalle infinite sfaccettature e dai molteplici interessi, è da considerarsi tra i maggiori artefici del cambiamento di stile nell’arredo italiano dal secondo dopoguerra in poi.
Uomo ‘rinascimentale’ per sua stessa ammissione, Parisi fu costantemente attratto dal cimentarsi in tutte le arti: pittura, cinematografia, fotografia, arte decorativa e ovviamente architettura e design. Proprio nella progettazione di arredi, coadiuvato dalla moglie Luisa, l’estro di Parisi si manifesta in tutta la sua originalità, soprattutto negli anni’ 50 per poi virare, alla fine degli anni ’60 su soluzioni più pratiche ma non meno interessanti.
Esempio ne è il grande specchio rotondo, disegnato nel 1972, che Luca Preti Edizioni ripropone in tiratura limitata, realizzato sotto la supervisione dell’Archivio Design di Ico Parisi.
Lo specchio, nella sua dimensione esagerata, quasi ‘irreale’ per dirla con le parole di Parisi, diventa oggetto d’arte in cui l’immagine riflessa dell’osservatore, sempre mutevole, è trattenuta dalla cornice multicolore come in un gioco di continue illusioni ottiche delimitate da un immobile arcobaleno. La scelta cromatica, sicuramente fatta da Luisa, abilissima nel creare accostamenti di colori, è straniante ed innovativa perché basata su tonalità decise, piatte e uniformi, poco accettabili dal gusto comune del tempo. Scelta trasgressiva? Sicuramente moderna e logica perché nel solco dell’avanguardia pop di quegli anni ’70 e ancora oggi assolutamente attuale ed entusiasmante.
Roberta Lietti
Curatrice responsabile Archivio Design Ico Parisi
La particolarità dell'oggetto è caratterizzata dalla grande dimensione a forma circolare con cornice a fasce sovrapposte e colorate; grazie a queste sue peculiarità interviene nell'ambiente come un'opera d'arte diventando così protagonista dello spazio ed amplificando l'ambiente stesso.
Sembra un'architettura a muro che coinvolge i sensi, quasi a proporre una percezione ipnotica, creando un diverso modo di relazionarsi con lo spazio, che amplifica e porta alla ricerca di possibilità più libere e stimolanti di vivere l'ambiente. Ne risulta l'integrazione tra arte, design e architettura in un unico progetto: una sorta di habitat a totale qualità artistica.
Luca Preti