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Accenni sull’illuminazione
Il XX secolo con l’evoluzione delle nuove tecnologie di costruzione, ha caratterizzato nuove possibilità anche linguistiche che si sono concretizzate nel corso degli anni sugli apparecchi illuminanti. La lampada fluorescente del 1936 si applicherà a vari progetti anche e di uso domestico.é del 1950 il “tubino” disegnato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Mentre del 1948 la “Libra-Lux” disegnata da Roberto Menghi, era stata ideata per essere appoggiata a bordo di un tavolo o scrivania.
Sempre dai Castiglioni è la lampada da terra “Luminator” che ottenne il Compasso D’oro nel 1955, mentre Luigi Caccia Dominioni disegna per Azucena lampade in ottone e alluminio anodizzato, accostando cristalli di serie e materiali raffinati.
La figura di Gino Sarfatti invece si sviluppa nel dopoguerra dopo aver fondato nel 1939 Arteluce.La funzionalità e l’eleganza dei suoi progetti, ingegnosamente semplificati, gli permettono di realizzare una vasta gamma di lampade.
All’approcio innovativo di Arteluce, guardano anche altre industrie della luce attive negli anni cinquanta. Da Arredoluce diretta da Angelo Lelii a Stilnovo a O-luce che si sviluppò dall’attività di Giuseppe Ostuni iniziata nel 1946. Anche Tito Agnoli collaborò per O-luce dove alcuni suoi esemplari furono presenti nelle edizioni del compasso d’oro del 1955 e 1956.
Un’importante posizione sul progetto della luce nell’Italia del novecento fu quella della Fontana Arte.Con la collaborazione di Pietro Chiesa, Gio Ponti e il francese Max Ingrand, che si è sempre specializzata per la lavorazione del vetro, fatta di linee aereodinamiche e biomorfe, di superfici metalliche specchianti e lucide accostate al vetro.
Il cambiamento avviene poi negli anni ’60 dove le ricerche artistiche, la contestazione radical nata all’interno di una condizione culturale in trasformazione e l’avvento di nuovi materiali e tecnologie cambiano le ricerche progettuali nel campo dell’illuminazione.
Un segnale di diversa direzione è impostato da Kartell che impiega materiale plastico per la produzione industriale di illuminazione e complementi d’arredo.Anche Artemide è stata alla ricerca di nuovi linguaggi progettuali.
Mentre Ettore Sottsass progetta arredi luminosi e Lampade per Poltronova creando un forte impatto sulla cultura contemporanea del progetto. dall’Asteroide del 1968 alla specchiera luminosa “Ultrafragola”, unendo l’impiego delle materie plastiche colorate al neon come sorgente luminosa.